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Come realizzare un video emozionale aziendale

Parklab STORIES: il nostro blog.

Un video emozionale è forse una delle tipologie di video aziendali più complesse da realizzare. Infatti, far leva sulle emozioni non è sempre scontato.

Però, si tratta di uno dei migliori modi per veicolare un messaggio!

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Il marketing emozionale: cos’è e come funziona.

Usare le emozioni per persuadere il prossimo non è una pratica nuova. Già Aristotele aveva identificato nell’emotività uno strumento per attrarre e persuadere il pubblico. All’epoca, venne coniato il termine pathos, in contrapposizione all’ethos, che usa fatti e cifre per convincere.

Oggi, i video emozionali aziendali fanno parte del marketing emozionale.

Si basano sull’idea che un’emozione può influenzare una decisione e spingere le persone ad agire, a convertire.

Messaggi persuasivi, musiche d’effetto sono alcuni strumenti usati
per formare una connessione profonda con il pubblico,
generando un’emozione specifica per il raggiungimento del risultato desiderato.

Secondo uno studio Nielsen del 2016, gli annunci capaci di scatenare una risposta emotiva da parte dei consumatori danno vita a un aumento delle vendite del +23% rispetto alla media.

Il marketing emotivo, e quindi anche i video aziendali emotivi, è così efficace anche perché:

Come sfruttare le emozioni per dar vita a un video emozionale aziendale?

Adesso che abbiamo visto come e perché il marketing emozionale è così persuasivo, ecco alcuni consigli per applicarlo ai video aziendali.

Un buon video aziendale emozionale non serve solo a conquistare l’attenzione di potenziali clienti
e a trasformare quelli esistenti in fedeli. Può essere usato anche internamente,
per creare coesione o motivare i dipendenti!

Un buon video aziendale emozionale si basa su alcuni elementi chiave, come:

1

La coerenza con il tipo di emozione che si vuole trasmettere.

È importante non perdere di vista cosa (e come!) si vuole trasmettere. Inoltre, è fondamentale ricordare che le emozioni non devono essere solo quelle positive. Un esempio è la MOFO (dall’inglese “fear of missing out”).
2

La connessione della storia con la filosofia e ai valori aziendali, oppure a una tematica sociale legata ai prodotti e servizi commercializzati, con onestà.

Raccontare una storia va bene, anzi: è proprio la cosa giusta da fare! Però, attenzione a non perdere di vista l’onestà. Uno dei rischi più grandi, nella produzione di video aziendali emotivi, è quello di giocare con le emozioni, esagerando o falsificando la storia e i valori del marchio. Fingere di essere ambientalisti quando non si fa nemmeno la raccolta differenziata in ufficio è rischioso, oltre che ipocrita.
3

La semplicità della narrazione, grazie a una struttura narrativa facile da seguire.

Un buon video emozionale aziendale deve essere facile da seguire.
Uno o due personaggi, un punto di vista, poche svolte, ma significative. Esistono molti modi di raccontare una storia, sceglierne uno è il solo modo per farlo bene.
4

Il punto di vista del target, anche se interno all’azienda, che deve poter identificarsi con il fattore umano.

Chi guarderà questo video emozionale aziendale? Chi è il target che si cerca di attirare? Per chi è pensato? L’obiettivo è far sentire il pubblico connesso alla storia, emotivamente: conoscerlo bene è fondamentale per scegliere storie, parole, emozioni e punti di vista capaci di generare connessioni. Per questo, uno studio del target e delle buyer personas è un punto basilare nella preparazione di qualsiasi tipo di contenuto di marketing emozionale!
5

Presentare un tema molto emotivo per il target non basta, bisogna fornire una soluzione.

Identificato target e problema, quale soluzione si offre? Come può il brand risolvere il conflitto? Un buon video emozionale aziendale lo spiega in modo semplice e diretto!
6

La scelta di una colonna sonora d’impatto.

La musica può davvero fare la differenza, non solo nei film. Uno studio di Nielsen ha esaminato l’efficacia di oltre 600 pubblicità televisive, di cui più di 500 includevano musica. La ricerca ha confermato che quelle arricchite con musica presentano risultati migliori su quattro parametri chiave: creatività, empatia, potere informativo e, soprattutto, capacità di creare una reazione emotiva.
7

E, per finire, un montaggio professionale.

La miglior musica, il tema più adatto per il target e il punto di vista perfetto non possono fare miracoli, se manca un montaggio professionale. In fase di pre-produzione, per esempio, è utile far attenzione a elementi come lo storyboard e la sceneggiatura, la definizione del tipo di montaggio e stacco e la pianificazione delle riprese. In produzione, invece, conoscere tecnicismi come la regola dei terzi e la corretta gestione di suoni e luci fa la differenza.

Non basta realizzarlo:
come promuovere un buon video emozionale aziendale.

Dopo aver realizzato il video, meglio se in più di una versione per test A/B, è il momento di promuoverlo.

Anche il miglior video aziendale emozionale ha bisogno della giusta promozione, per poter aver successo!

La scelta dei canali da usare per la pubblicità deve basarsi sul target e sul messaggio del video stesso.

Conclusioni

Scegliere di realizzare un video emozionale aziendale è una scelta non semplice, perché per ottenere un buon risultato è necessario fare attenzione a molti fattori e tecnicismi.

Però, rappresenta una scelta sicuramente vincente per far colpo sul proprio target di riferimento. Inoltre, se inserito in una strategia di marketing, può rivelarsi la scelta vincente per conquistare clienti e per stimolare l’advocacy.

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