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Il copywriting su LinkedIn: consigli per post d’impatto

Parklab STORIES: il nostro blog.

Il post copywriting su LinkedIn può fare la differenza.

Questo è uno dei migliori social network professionali, capace di costruire credibilità e di creare una rete significativa (anche grazie ai suoi +700 milioni di membri).

Anche se alcuni imprenditori lo considerano ancora solo una piattaforma di reclutamento, il suo ruolo è cambiato negli anni. Secondo Hootsuite, nel 2021 LinkedIn ha 15 volte più impressioni sui contenuti rispetto alle offerte di lavoro (fonte: https://blog.hootsuite.com/linkedin-statistics-business/).

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Oggi, questo social si configura come una rete professionale in cui le persone si istruiscono, si informano e conoscono e creano relazioni con altre aziende e professionisti nel loro settore.

Per questo, è importante non tralasciare il copywriting su LinkedIn nella propria strategia di comunicazione e gestione social.

 

Consigli per scrivere su LinkedIn: quando il copywriting dei post fa la differenza.

Il (buon) uso di LinkedIn può risultare essenziale per una strategia di marketing efficace per la maggior parte di aziende e professionisti.

Per questo, abbiamo raccolto alcuni consigli per scrivere testi con un copywriting di successo in LinkedIn, capace di portare a casa risultati!

 

1.     Non lasciare al caso il titolo.

Tutti i contenuti su LinkedIn sono disponibili gratuitamente, ma non tutti sanno attirare l’attenzione.

Un titolo accattivante o particolarmente adatto al target di riferimento è un modo per attirare lo sguardo, accendere la curiosità e far desiderare di saperne di più.

Anche la lunghezza del titolo fa la differenza: il microcopy del titolo per un post di LinkedIn non dovrebbe superare le tre – cinque parole. Sono più che sufficienti, se ben pensate.

 

Il titolo deve funzionare come amo, cioè come concetto o un’idea che attira le persone interessate a ciò che si ha da dire e da offrire, ottenendo un’attenzione del potenziale cliente sufficiente per fare il passo successivo.

 

Per esempio, illustrare una situazione minacciosa o un pain point familiare al potenziale cliente molto probabilmente attirerà l’attenzione di un target specifico di persone. Però, a seconda del lettore, possono funzionare anche titoli che confermano convinzioni, che informano, che stimolano la sensazione di FOMO (fear of missing out, letteralmente: “paura di essere tagliati fuori”)

La scelta del giusto copywriting in LinkedIn, anche per il titolo, si deve basare sulla conoscenza del proprio target! 

 

2.     Pianificare bene la strategia di marketing su LinkedIn.

Una volta che si ha già una pagina ben curata su questo social network professionale, è importante non lasciare la pubblicazione dei post al caso.

Nel marketing, quasi sempre pianificare e studiare bene le mosse è la strategia vincente.

Il copywriting e i post su LinkedIn non esulano da questo approccio. 

Per poter sviluppare una strategia di marketing bisogna porsi le domande giuste. Per esempio:

  • Quali obiettivi ci si prefigge di raggiungere su LinkedIn?
  • LinkedIn verrà utilizzato per cosa? Per assumere talenti, per generare awareness nel B2B, trovare nuovi clienti o per rimanere connessi con quelli già esistenti? La risposta può essere più di una, ma deve essere chiaramente identificata.
  • Quale budget si ha a disposizione per questo social?

Una volta noti questi dati, si potrà iniziare a creare un calendario, per quanto indicativo, dei contenuti da pubblicare su LinkedIn, oltre a iniziare a comprendere come dovrebbe essere concepito il copywriting!

 

1. La lunghezza conta, così come la SEO

Secondo una ricerca svolta da BuzzSumo sui contenuti e le logiche dietro al loro successo (o fallimento), i post con almeno 1.000 parole ottengono il 56% in più di condivisioni sui social media rispetto ai contenuti di meno di 1.000 parole.

In particolare, i contenuti con un numero di parole compreso tra 1.000 e 3.000 sembrano essere i più performanti. 

Ovviamente, anche il contenuto conta: non possono essere quasi tutte parole vuote… la qualità importa!

La lunghezza di un post sul blog è anche un fattore utile per la SEO, ovvero la “Search Engine Optimization”. Perchè possa però essere davvero utile, il numero di parole deve essere non solo pensato per il pubblico, ma anche per i motori di ricerca, in particolare mediante l’uso di Long Tail Keywords identificate studiando il proprio target specifico!

Sempre la stessa ricerca ha dimostrato che i titoli lunghi per i post sono spesso correlati a una maggior condivisione social. Quelli con un numero di parole compreso tra 14 e 17 sembrano essere i più condivisi.

2. Attenzione alle ultime tendenze

Gli argomenti appena arrivati sulla bocca di tutti, innovativi e di tendenza, hanno tendenzialmente meno competizione online. 

Per il momento. 

Per questo, prestare sempre attenzione alle ultime tendenze è il modo migliore per aumentare il traffico al proprio blog.

È possibile scoprire argomenti di tendenza utilizzando Google Trends, ma anche rimanendo attenti sui social, leggendo le news e parlando con i propri clienti!

Oppure si può usare uno strumento gratuito di content marketing chiamato Exploding Topics, super utile per rendersi conto di cosa sta succedendo nel proprio settore. 

Se si lavora solamente nel mercato italiano, inoltre, si può prevedere quale tema diventerà di tendenza analizzando un mercato straniero pioniere nel proprio settore. 

3. Identificare bene il target, ovvero a chi si deve rivolgere il post copywriting su LinkedI

È importante sapere chi è il target su questo social, come utilizza la piattaforma e cosa cerca nel farlo.  

In che settore lavora? In che posizione? Cosa cerca sul social? Quali sono i suoi bisogni e i suoi problemi?

Queste domande sono tutte rilevanti e fondamentali per dar vita a un copywriting in LinkedIn davvero focalizzato sul giusto target.

Esistono alcune strategie di LinkedIn da tenere in considerazione, come il fatto che l’algoritmo classifica i post in base a fattori come le connessioni personali, la rilevanza rispetto agli interessi e la probabilità di coinvolgimento.

 

LinkedIn tende a mostrare alle persone contenuti che li interesseranno e li coinvolgeranno, e questo si può stimolare, conoscendo gli interessi del pubblico di riferimento.

 

Buona prassi è evitare anche uno stile di scrittura troppo freddo, quasi meccanico, salvo in determinati casi specifici.

Anche qui, la differenza la fa il target e il tipo di industria, ma la maggior parte delle persone tendono a preferire un tono di voce spontaneo, anche su LinkedIn.

Quindi, è spesso (ma non sempre!) utile condividere le storie delle persone che lavorano nell’azienda e applicare tecniche di copywriting emotivo, senza per questo apparire poco professionali. Vedi anche : employer branding

4. Ricordare la CTA (Call to Action), spesso dimenticata nel post copywriting su LinkedIn

Per CTA -Call to Action – ci si riferisce a un contenuto destinato a indurre uno spettatore, un lettore o un ascoltatore a compiere un atto specifico, in genere sotto forma di istruzione o direttiva.

È importante sapere cosa si vuole che faccia il lettore, e chiedergli di farlo.

Che sia visitare il sito web aziendale, scaricare un white paper o leggere un blog post, chiedere fa la differenza. 

Ovvio, lo fa anche raccontare quali benefici otterrà nel farlo.

Inoltre, in caso di post per LinkedIn con un testo abbastanza lungo, è meglio inserire Call to Action non solo alla fine, ma anche nella prima parte del testo. In questo modo, un lettore frettoloso non eviterà di vederla.

Questo è importante soprattutto in post lunghi, magari tagliati dal social, visto che richiedono all’utente di cliccare per poter scorgere tutto il testo completo.

In questo caso, bisogna prestare attenzione anche alla leggibilità del testo (inserendo spazi tra le frasi, per esempio) e a come si interrompe la visualizzazione del post.

Per esempio, evitando frasi tagliate a metà e dedicando molta cura alla prima parte del testo del post su LinkedIn.

Il copywriting deve essere capace di stimolare le persone a cliccare, arrivando fino alla fine del testo! Porre una domanda spesso funziona bene, anche se non esistono ricette universali.

5. Non solo copywriting, ma anche media d’impatto e tempistiche corrette.

Il copywriting di un post di LinkedIn è fondamentale, ma non è il solo fattore che fa la differenza.

Per esempio, i post con foto e video generalmente hanno un rendimento migliore sui social media. Lo stesso vale per LinkedIn.

Di solito, i post con immagini ricevono fino al 98% di commenti in più rispetto a quelli senza, soprattutto se non si scelgono immagini di stock.

Inoltre, sono caricabili pure presentazioni in formato PDF, PowerPoint o anche SlideShare. Per approfondire questi aspetti: studio grafico Milano

I video possono stimolare un engagement fino a cinque volte maggiore su LinkedIn rispetto a qualsiasi altro tipo di contenuto, e vengono riprodotti automaticamente allo scorrimento. Poi, hanno un trattamento preferenziale da parte dell’algoritmo del social.

(fonte: https://blog.hootsuite.com/linkedin-for-business/)

Anche i tempi contano: non solo fa la differenza postare contenuti con un buon copywriting in LinkedIn con regolarità, ma anche scegliere l’orario e il giorno migliore in linea con il calendario editoriale aziendale.

Per esempio, i momenti migliori per pubblicare su LinkedIn sono quasi sempre le 7:45, le 10:45, le 12:45 e le 17:45, ma dipende dal paese e dal tipo di attività.

Poi, sempre in linea generale, secondo Hootsuite per i marchi B2B sarebbe meglio postare il mercoledì.  (fonte: https://blog.hootsuite.com/linkedin-for-business/)

Senza dimenticare gli hashtag, oggi essenziali per arrivare a professionisti del settore e l’analisi periodica di ciò che funziona e di cosa no.

(fonte: https://www.linkedin.com/help/linkedin/answer/92930)

Conclusioni

Il copywriting di un post su LinkedIn fa la differenza.

Anche se non è il solo fattore che determina il successo di una pubblicazione, visto che anche le tempistiche, gli hashtag e i media allegati sono importanti, è sicuramente l’elemento più importante.

Per questo, è importante proporre alla propria audience post scritti con un titolo accattivante, basato su una attenta analisi di ciò che funziona o può funzionare per il target di riferimento.

Non solo: ogni pubblicazione va inserita all’interno di una strategia di pianificazione, deve prevedere incentivi e Call to Action ben distribuite e deve essere capace di intercettare i bisogni del lettore.

Questo è possibile attraverso non solo un copywriting per LinkedIn pensato per il target, ma anche (anche se non sempre) attraverso tecniche di scrittura emotive che possano umanizzare la comunicazione.

La giusta strategia, in ogni caso, si trova anche attraverso l’analisi di ciò che funziona, nelle correzioni di eventuali errori di comunicazione man mano che si manifestano e con la costanza nella pubblicazione di contenuti con un valido copywriting su LinkedIn.

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