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Off Page SEO: cosa è e come ottimizzarla

Parklab STORIES: il nostro blog.

Iniziamo questo articolo con una presa di posizione: la SEO Off Page è molto più simile al passaparola, che alla SEO On Page.

 La SEO, ovvero l’ottimizzazione per i motori di ricerca, si divide in Off Page e On Page.

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Quest’ultima racchiude molti dei fattori comunemente associati alla strategia SEO, come l’ottimizzazione del titolo del post, la Meta Description, i tag di intestazione, l’inserimento di immagini pertinenti, coinvolgenti e veloci da caricare, la strategia di internal linking e il tempo di caricamento della pagina.

Insomma, tutte i fattori nel sito che contribuiscono a rendere l’esperienza utente piacevole e istintiva, oltre che facilmente comprensibile per i motori di ricerca.  

Gli elementi da considerare per la SEO Off Page, invece, sono altri.

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I fattori della SEO Off Page

Uno dei fattori più noti di SEO Off Page sono i backlink, ovvero i link in entrata sul sito web.

Questo si deve al fatto che Google interpreta un numero maggiore di link a un sito, soprattutto se da fonti autorevoli, come un fattore di merito. 

L’autorevolezza di un sito, quindi, dipende sia da un fattore quantitativo (il numero di link in entrata), sia qualitativo (le pagine da cui partono tali link).

Non solo: Google prende in considerazione anche la spontaneità dei link. Questo significa che esiste una distinzione tra link building e link earning.

Quest’ultimo concetto fa riferimento alla capacità di attrarre in modo naturale backlink, per via di contenuto di qualità, mentre il link building è la costruzione artificiosa di questi collegamenti, utilizzando tecniche anche di SPAM. 

Secondo First Page Sage, i backlink da soli costituiscono circa il 16% dei fattori di ranking.

 

Però, il backlinking è solo una parte della SEO Off Page.

Infatti, questo comprende anche: 

 

L’algoritmo di Google non utilizza solo il contenuto del sito web per classificarne le pagine,
ma anche la presenza sul web nel suo complesso.

 

Poiché la tipologia di siti web che fanno riferimento a un sito, così come il contesto di riferimento in cui lo fanno, raccontano molto dei contenuti di questo, della sua autorevolezza e rilevanza, si può dire che la SEO Off Page è molto simile al passaparola.

Il concetto racchiude tutti gli sforzi esterni al sito web per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca e, a differenza della SEO On Site, non è sempre gestibile e controllabile al 100%. 

Come nel passaparola, spesso dipende da chi sta linkando la pagina, e come sceglie di farlo.

Nonostante questo, è possibile ottimizzare la propria SEO Off Page.

Come ottimizzare la propria SEO Off Page  

Per ottimizzare la SEO Off Page del proprio sito è necessario seguire questi passaggi: 

  • Analizzare i propri backlink e sviluppare una strategia per incrementarli
  • Sfruttare i social media e le brand mention 
  • Ottimizzare la Local SEO

Vediamoli nel dettaglio.

1.
Analizzare quanti e quali backlink si hanno, al fine di determinare come aumentarli

I backlink sono tra i più importanti fattori di ranking per la SEO Off Page perché aiutano a costruire l’autorità della pagina web, un fattore particolarmente significativo per Google. 

Come abbiamo accennato, esistono link ottenuti naturalmente e link costruiti (link building).

I collegamenti naturali (link earning) si verificano in modo organico quando un sito web differente si collega al proprio, mentre i collegamenti creati si verificano come risultato di sforzi diretti in questa direzione.

Esistono software capaci di analizzare se ci sono backlink, quanti e quali, dando un valore indicativo di autorevolezza. 

Tra i più comuni troviamo: Moz, Ahrefs e Semrush. 

Un’ultimo punto da considerare è la tipologia dei link. 

Infatti, questi possono essere Dofollow e Nofollow, ma i rilevanti sono solamente i primi, perché i secondi vengono ignorati da Google (o, come suggerisce il nome, non seguiti!). 

Una buona prassi è verificare da quali siti la concorrenza ottiene link e con quali contenuti, per poter implementare migliorie nei propri. 

Una volta compresa la situazione di partenza e identificate le strategie della concorrenza, è fondamentale: 

Trovare eventuali collegamenti interrotti, ovvero link diretti a pagine e risorse non più disponibili. La soluzione è contattare il proprietario del sito web o il webmaster per farglielo sapere e suggerire un contenuto in sostituzione.

Scrivere Guest Post, ovvero post per blog di alta autorità e altri tipi di pubblicazioni con link al proprio sito web. 

Identificare le menzioni non collegate, ovvero tutte le volte che il nome della propria azienda compare su un sito web di terzi senza link. La soluzione migliore è contattare la pagina e chiedere di inserire un link di tipo Dofollow. 

Postare contenuto facilmente condivisibile, per aumentare le probabilità di ottenere link spontanei. Il tipo di contenuti da pubblicare, ovviamente, dipende da molti fattori, primo tra tutti la propria nicchia di mercato, ma in generale funzionano molto bene le infografiche, i video, i comunicati stampa, e i post di elenchi.

Si possono anche contattare blog rilevanti nel proprio settore per chiedere supporto nell’attività di link building.

Inoltre, si possono incrementare link e reputazione apparendo come esperti in piattaforme differenti. 

Per esempio, come ospiti di un podcast, di un canale YouTube, ma non solo!

Esistono alcune pratiche malviste da Google (SEO black hat), e una di queste è il comprare collegamenti.
Questi spesso sono poco pertinenti e di scarsa qualità, quindi tutto sommato controproducenti.
 

2.
Anche i social media contano (e quante volte il nome del brand compare online!)

La SEO off-page non riguarda solamente i backlink, poiché il traffico da fonti differenti è pur sempre un indicatore positivo per Google.

Quindi, è importante anche considerare il social media marketing come parte di una più ampia strategia.

Like e followers non contano, per Google.

Quello che conta è il numero di visite alla pagina web che provengono dai social in modo organico.

Proprio per questo, anche collaborare con influencer può aiutare ad aumentare l’autorità off-page del sito web e a far conoscere i contenuti a più persone.

Invece, anche senza link le brand mention, ovvero le citazioni del brand, contano. 

Ovvio, se si riesce ad abbinarle ad una attività di link building è meglio, ma anche senza possono indicare un collegamento implicito, un fattore esplicitamente citato da Google nell’esplicazione del suo algoritmo per la SEO Off Page. 

3.
Ottimizzare la Local SEO

Per ultima cosa, per migliorare la SEO Off Page è importante curare la Local SEO. 

Questa è una forma davvero rilevante di ottimizzazione SEO off-page per ogni attività con una sede fisica (o un’area di servizio a disposizione).

La principale strategia SEO off-page locale è, oggi, Google My Business.

Questo permette di ottimizzare un annuncio aderendo alle linee guida e fornendo informazioni pertinenti e accurate su posizione, orari e servizi dell’attività. 

In poche parole, è il servizio che consente di ottenere risultati geograficamente pertinenti quando si digita su Google “servizio cercato + nella mia zona” e che consente di vedere attività su Google Maps. 

Anche le recensioni su siti di terze parti hanno un ruolo importante nella SEO Off Page, perchè consentono di costruire una reputazione online (se positive). 

Conclusioni

La SEO off-page è essenziale per classificare il proprio sito web in una buona posizione nei risultati di ricerca, generare traffico sul sito e far crescere l’attività.

Si basa quasi esclusivamente sul concetto di autorità, costruita tramite recensioni e ottenuta mediante la creazione di link da siti rilevanti. 

Inoltre, una buona strategia di SEO off-page deve sempre considerare anche la presenza social, l’integrazione con strumenti di Local SEO e un’ottima esperienza utente sul sito (SEO On Page). 

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