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Gli NFT, ovvero “Non-fungible token”, sono ormai sulla bocca di tutti. Però, pochi sanno davvero spiegare cosa sono (e il loro potenziale!).
Per questo, in questo articolo spiegheremo non solo i concetti di base, ma anche l’utilizzo che i brand stanno facendo di questo strumento e il loro potenziale per il marketing B2B.
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Di cosa stiamo parlando quando parliamo di NFT?
Un NFT, o “Non-fungible token” – token non fungibile, è un bene digitale con una firma unica basata sulla tecnologia blockchain.
Può letteralmente essere qualsiasi cosa: una opera d’arte, una canzone, un oggetto da collezione, un video…
In ogni caso, ha un valore speculativo – ovvero un valore determinato dalla comunità stessa- e può essere scambiato o commercializzato senza timore di falsificazione e/o duplicazione utilizzando la tecnologia blockchain.
A differenza delle criptovalute, gli NFT non sono fungibili e sono classificati come una categoria separata di attività.
Un esempio di NFT non tangibile è il primo twitt di Jack Dorsey, il fondatore di Twitter.
Questo è stato venduto per 2,9 milioni di dollari nel 2021, un valore speculativo deciso dalla comunità stessa!
Lo sappiamo, sembra assurdo.
Acquistare una pubblicazione online per questa cifra può lasciare sconcertati a molti, come lo stesso concetto di “comprare un twitt”.
Inoltre, non si tratta neanche lontanamente del prezzo più alto pagato per una opera NFT. Uno creato dall’artista digitale Beeple è stato subastato per l’incredibile cifra di 69,3 milioni di dollari da Christie’s!
Però, gli NFT sono così popolari poiché rappresentano la decentralizzazione del potere, che passa dall’essere nelle mani di pochi ad essere un bene condiviso dalla comunità stessa, che stabilisce il valore del mercato, sostiene i creator che percepisce come meritevoli e fa parte della stessa catena di blockchain che apporta il valore stesso.
A prova di questa popolarità, Alex Atallah, fondatore di Open Sea – uno dei più grandi mercati per NFT al mondo – ha fatto notare che in marzo 2022 esistevano già più NFT che pagine internet nel 2010!
NFT e i brand nel marketing B2B: una relazione sempre più stretta.
Oggi, i singoli creator e gli amanti della tecnologia non sono i soli ad essersi resi conto del valore degli NFT.
I brand, infatti, sono ormai molto presenti in questo mercato, utilizzando questi token per le loro azioni di marketing, ma non solo.
Secondo molti esperti, gli NFT stanno facendo oggi quello che i social media hanno fatto per i brand nel 2010: offrire un potenziale incredibile per migliorare la brand awareness e per raggiungere il proprio pubblico, sconvolgendo il panorama del marketing e spingendo l’innovazione.
Esistono molti modi di sfruttare il mercato degli NFT per promuovere un brand.
Ecco qui alcuni esempi particolarmente ben riusciti:
- Norwegian Cruise Line. Per commemorare il lancio della Norwegian Prima Class, una nuova classe di navi, il marchio ha cooperato con un artista digitale per creare 6 opere d’arte in formato NFT, con la promessa di venderle all’esta e di donare il ricavato a Teach For America. Si tratta di una strategia vincente, non solo perché promuove il brand in modo innovativo, creando rumore intorno al lancio (una strategia nota come newsjacking), ma anche perché posiziona il brand come socialmente impegnato. Inoltre, come sottolineato da Norwegian Cruise Line, l’uso di tecnologie all’avanguardia riflette l’approccio ai propri prodotti e servizi.
- Budweiser. Il brand di birra ha ospitato un evento dedicato alla birra e agli NFT, chiamato #NFTBeerFest. Questo si è svolto in un locale fisico del brand ed era riservato ai possessori di specifici NFT dell’azienda, che potevano ottenere bevande gratis, tour, omaggi e spettacoli durante l’evento. Insomma, ha giocato sull’offrire contenuti esclusivi in cambio di NFT, una versione 2.0 di una delle più antiche strategie di marketing, in un contesto che mischia mondo digitale e reale.
Insomma, gli NFT possono essere considerati un approccio molto diretto per coinvolgere i consumatori, puntando sul concetto di proprietà per favorire un legame più stretto tra il cliente e l’azienda.
Inoltre, si può sfruttare il potere della gamification, come ben sa uno dei primi siti di NFT al mondo: CryptoKitties!
… e i mercati B2B?
La tecnologia blockchain e gli NFT sono tecnologie promettenti per i mercati B2C, ma che possono offrire notevoli possibilità anche per il marketing B2B.
I marketer B2B, infatti, sono costantemente alla ricerca di nuovi metodi e nuove tecnologie per ottenere un vantaggio competitivo, e questo è esattamente quello che rappresentano gli NFT oggi.
In questo tipo di mercati, possono servire a:
- offrire ai clienti esperienze di marca uniche e distintive con l’aiuto degli NFT;
- aumentare il riconoscimento e l’affinità del marchio sperimentando nuovi metodi di coinvolgimento;
- generare entusiasmo in vista di eventi e lanci di prodotti, stilizzando gli “early access tokens”;
- raccontare il brand e la sua storia, mediante NFT da collezione, limitati e unici;
- presentare il brand come politicamente, socialmente o ambientalmente attivo, sostenendo ONGs e altri progetti di valore;
- creare nuovi flussi di entrate, vendendo oggetti in forma totalmente digitale o in aggiunta a un’offerta fisica;
Si tratta solo di alcune idee su come gli NFT possono essere utili nel marketing B2B, ma non sono le sole e non sono prive di rischi.
L’uso di NFT è ancora un’attività ad alto rischio.
Si tratta di uno strumento molto recente e poco studiato.
Per questo, non sempre è chiaro come realizzare una raccolta NFT capace di attirare la comunità, la consapevolezza e la trazione necessaria per avere successo, oltre che per produrre un ritorno significativo, anche (e soprattutto) per le aziende dei mercati B2B.
Il successo dipende da molti fattore, quali la comunità, le condivisioni sui social media e il passaparola capace di generare la giusta esposizione e trazione.
Per questo, il social media marketing deve essere sempre considerato una componente necessaria.
Inoltre, è importante promuovere la propria raccolta di NFT nei canali giusti, quelli propri della comunità, soprattutto in caso di aziende non ancora attive nel settore del blockchain o poco note.
È la comunità stessa la sola capace di generare il giusto eco intorno al progetto, favorendone il successo.
Inoltre, si tratta di un concetto in rapida evoluzione. Per esempio, ultimamente si è sentito parlare di NFT frazionati, un concetto interessante, ma legalmente ancora poco chiaro.
Gli NFT, ovvero i token non fungibili, sembrano essere arrivati per restare.
Posizionandosi non solo come semplice “arte digitale”, stanno fornendo ai brand, anche quelli attivi nei mercati B2B, molti strumenti utili per farsi conoscere, aumentare la brand awareness e favorire il posizionamento digitale dell’azienda
Ovviamente, si tratta di un mercato estremamente nuovo, ancora poco esplorato e non esente da rischi, ma con un potenziale davvero impressionante!
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