Skip to main content

L’Intelligenza Artificiale e l’autenticità nei mercati B2B

Parklab STORIES: il nostro blog.

L’Intelligenza Artificiale (AI) sta rapidamente cambiando il modo in cui i professionisti del marketing e della comunicazione trasmettono messaggi e creano contenuti. 

Man mano che le esperienze generate dall’intelligenza artificiale diventano più pervasive, diventa sempre più complesso distinguere tra ciò che è autentico e ciò che è creato artificialmente. 

Intelligenza Artificiale

Nonostante questo, non sempre optare per contenuti di AI vale la pena.

Infatti, i marchi, anche nei settori B2B – business to business – devono trasmettere autenticità e fiducia. Per questo, vale la pena concentrarsi sulla creazione di contenuti autentici e fedeli ai valori e convinzioni del brand, oggi più che mai.

Questo non significa non utilizzare l’AI, ma farlo nel modo giusto e tenendo sempre in mente l’autenticità.

Ma come possiamo garantire che i contenuti generati dall’intelligenza artificiale vengano utilizzati in modo responsabile e siano capaci di trasmettere i valori del brand? 

Autenticità:
un concetto complesso, ma particolarmente attuale

Grazie all’intelligenza artificiale generativa, il tema dell’autenticità è oggi più che mai attuale. 

Addirittura, sta diventando un problema per gli uffici di copyright di tutto il mondo. 

Il concetto di autenticità associato a un marchio è generalmente accostato all’idea che questo sia genuino e fedele a se stesso. Significa onestà, trasparenza e coerenza con i valori e nelle azioni, così come in tutti gli sforzi di marketing e comunicazione.  Autenticità significa anche che il marchio è connesso ai propri clienti e alla propria comunità in modo onesto e significativo.

Si tratta di una definizione abbastanza corretta, ma che tralascia completamente le idee di affidabilità e umanità. 

Secondo alcuni studi e sondaggi recenti, i consumatori e gli stessi esperti di marketing e comunicazione hanno una relazione complessa con l’IA. Le persone non si fidano.

Per questo, è difficile pensare che un brand che si affida eccessivamente a queste tecnologie generative possa trasmettere fiducia.

 

Esiste un sentimento generalizzato di mancanza di fiducia nei confronti dell’Intelligenza artificiale.
Chiaramente, questo feeling si contagia anche ai brand che ne fanno un uso eccessivo o incorretto. Il come conta. 

Perché l’autenticità è fondamentale

L’IA crea di tutto, oggi. 

Testi, conversazioni, definizioni, immagini… 

Tutto può venir chiesto a un software di intelligenza artificiale che, citando Noam Chomsky in un articolo del New York Times, altro non è che “un pesante motore statistico per la corrispondenza dei modelli, rimpinzandosi di centinaia di terabyte di dati ed estrapolando la risposta più scontata.”

Appunto, il risultato più scontato. Non proprio quello che aiuta un brand a risaltare, no? 

Inoltre, è difficile trovare un marketer che non creda che l’autenticità sia la base di ogni efficace content marketing, e i consumatori sono alla ricerca di contenuti che sembrino genuini e che riflettano i valori e le convinzioni delle aziende con cui interagiscono. 

Questo non è necessariamente in linea con l’output generato dall’intelligenza artificiale.

La sfida di essere autentici nell’era dell’IA

Iniziamo con una premessa: affidarsi a strumenti di IA non è un problema. Lo è abusarne. 

Nel mondo del marketing, un’eccessiva dipendenza da questi modelli può generare una minor propensione ad esprimere la propria originalità e creatività. E chi ne paga le spese? Tutti, professionisti, clienti e brand. 

Spesso, la risposta che viene data in risposta a questa preoccupazione è che l’uso di IA dovrebbe limitarsi a creare strutture di articoli, suggerimenti per idee creative, o qualsiasi tipo di output ancora grezzo, pronto da rielaborare.

È una risposta valida, ma solo in parte corretta. Infatti, anche riscrivendo ogni frase, le interazioni con i modelli potrebbero portare il creativo in determinate direzioni non di sua spontanea volontà.

 

L’IA funge da direttore creativo, marca il cammino da seguire.

Inoltre, potrebbe portare a conseguenze anche nelle relazioni brand-clienti e brand-pubblico.

Per esempio, se il pubblico si assuefa a contenuti generati dall’intelligenza artificiale e privi di autenticità, potrebbe generare una risposta ad hoc, impegnandosi meno nella creazione di un dialogo significativo.

D’altronde, se pensa che dall’altro lato ci sia solo una macchina, perchè fare sforzi?

Nonostante questi problemi, ignorare i progressi e i vantaggi dell’IA non è un’opzione.

Per questo, abbiamo raccolto alcune strategie per l’integrazione responsabile dell’IA nei team di content marketing e comunicazione, anche pensate per preservare talento creativo, autenticità e unicità. 

Utilizzare l’intelligenza artificiale
e rimanere autentici: una possibilità reale

Oggi, nonostante i problemi e le difficoltà legate al concetto di autenticità nei contenuti generati da IA, non è auspicabile farne a meno. 

Il meglio che si può fare, infatti, è pensare attentamente a come integrare l’intelligenza artificiale nelle operazioni di content marketing – cercando sempre un approccio coscienzioso.

Questo è possibile, per esempio, grazie allo sviluppo di una strategia IA completa.

Questa è la chiave per integrare con successo l’IA nel proprio team di content marketing, analizzando cosa serve per davvero, come devono essere usati gli strumenti e come implementare la loro adozione. 

Inoltre, è possibile usare l’IA nella ricerca e analisi delle tendenze di marketing. I progressi nell’IA stanno avvenendo alla velocità della luce, e oggi più che mai rimanere al passo con le tendenze è fondamentale. Per questo, usare l’intelligenza artificiale può rappresentare un gran vantaggio. 

Le tecnologie di intelligenza artificiale basate sull’automatizzazione sono, inoltre, particolarmente interessanti per qualsiasi azienda nell’attività di comunicazione marketing B2B. Di fatto, possono fornire un enorme aiuto nella semplificazione dei processi! 

Questi strumenti, se usati con giudizio, possono permettere al team di comunicazione e marketing di concentrarsi su attività più creative.

L’intelligenza artificiale, se usata in modo corretto, può semplificare la vita di chi lavora nella comunicazione e nel marketing.
Però, questo aiuto non deve mai sostituire l’input creativo del professionale. 

È anche possibile sfruttare gli approfondimenti basati sull’intelligenza artificiale per guidare le decisioni di marketing dei contenuti e fornire preziose conoscenze basate sui dati. 

Ciò include l’utilizzo dell’analisi predittiva per identificare tendenze e modelli, personalizzare le esperienze dei clienti e tenere traccia del comportamento e delle preferenze dei clienti.

Per finire, è possibile utilizzare l’IA pur rimanendo focalizzati sull’essere umano, che deve essere e rimanere il fulcro della strategia.

Conclusioni

L’autenticità è una parte fondamentale del content marketing, ma sta diventando sempre più difficile distinguere tra i contenuti creati dagli esseri umani e quelli creati dall’intelligenza artificiale. 

Per garantire un coinvolgimento efficace e creare fiducia con i clienti, i marchi devono concentrarsi su strategie di contenuto incentrate sull’essere umano, utilizzando l’IA come strumento per semplificare la burocrazia e la gestione dei progetti, oltre che l’accesso ai dati, ma non sostituendo il processo creativo. 

Questo è possibile mediante un piano accurato di integrazione e implementazione dei software più idonei al singolo caso concreto, all’interno di un sistema sempre imperniato sull’essere umano, sia a livello creativo che di cliente. 

Close Menu