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La ricerca e l’analisi delle parole chiave, anche note come keyword (dal nome inglese), è una delle attività più importanti nel marketing.
Infatti, sono un indicatore fondamentale per impostare e comprendere i risultati di una campagna SEO, ma anche per dar vita a un calendario editoriale sensato, per fare Digital PR e per gestire l’attività Link Building, così come per accrescere il traffico di ricerca del sito aziendale per aumentare contatti, awareness e vendite.
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Il processo di Keyword research: cos’è e a cosa serve?
La ricerca e l’analisi di parole chiave (chiamato comunemente “keyword research”) è il processo che si occupa di trovare e di analizzare i termini che le persone inseriscono nei motori di ricerca per uno scopo specifico.
Il fine principale è, il più delle volte, l’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO), ma non solo.
La ricerca e l’analisi delle parole chiave può consentire di scoprire a quali query mirare, la popolarità di queste, la loro difficoltà di ranking e molto altro ancora.
Per esempio, avere una visione completa delle query che il target sta realmente ricercando su Google permette anche di creare contenuti mirati per la SEO copywriting, davvero utili e incontrabili dal target e capaci di dar vita a una vera e propria strategia di inbound marketing. Questa punta ad attirare visitatori grazie a contenuti capaci di attrarli, costruiti su misura per loro.
Tutto questo inizia con l’analisi delle keyword.
Gli strumenti l’analisi keyword: quali sono i principali e quali vantaggi offrono.
L’analisi delle keyword si realizza utilizzando strumenti più o meno professionali, gratuiti e no.
Tra le risorse gratuite da cui iniziare l’analisi, questi sono i più popolari:
- Google Search: ovvero, la classica barra di ricerca di Google. Questo perché, eseguendo una ricerca specifica, si possono scoprire le ricerche correlate (“long tail”, che spiegheremo più sotto) a questa, tramite la tendina dei suggerimenti che appare mentre si digita. Esistono funzioni simili anche su altri motori di ricerca, come Youtube.
- Google Trends: questo strumento permette di analizzare la popolarità di ricerca a livello nazionale e locale, mostrando la loro evoluzione nel tempo e anche dando la possibilità di confrontare più query (fino a 5). È uno strumento che permette di capire molte ricerche nel dettaglio, anche grazie ai grafici che genera, e che offre anche liste utili per l’analisi delle keyword.
Altri strumenti da conoscere per un’analisi più approfondita delle parole chiave.
Fare l’analisi delle keyword non è un’azione scontata, e richiede tempo, abilità e, specialmente, i giusti strumenti.
Soprattutto quando si lavora per l’ottimizzazione delle parole chiave per un sito web corposo, questa analisi dovrà più approfondita e dettagliata possibile.
Per questa ragione, esistono molteplici strumenti che agevolano gli esperti di SEO e i digital marketers in questa attività, a pagamento e no.
Qui trovi i principali:
- Google Ads Keyword Planner: con dati molto precisi, ricavati direttamente dai data center di Google, permette di svolgere un’attività di analisi delle keyword approfondita, aiutando nell’individuazione di liste di parole chiave e indicando i volumi di ricerca mensili per ogni query di ricerca. È importante sottolineare che questi volumi fanno riferimento alle ricerche ADS, non a quelle organiche!
- Ubersuggest: con opzioni free e a pagamento, è molto semplice da usare. Combina i dati ricavati dai suggerimenti di Google con informazioni dettagliate su ogni keyword (volume di ricerca, costo per clic, livello di difficoltà e molto altro).
- SEMrush: utile per scoprire liste di keyword e per la loro analisi, ma non solo. Si tratta di una piattaforma che permette di indagare temi legati alla SEO, ma anche al content marketing, al posizionamento della concorrenza, alla pubblicità online e di gestire il social media marketing.
- Answer the public: un sito accattivante, completamente gratuito e semplice da usare che permette di indagare le domande poste dagli utenti rispetto a singole L’analisi di queste domande consente di individuare long tail keywords e di costruire un calendario editoriale davvero interessante per la propria utenza. Conoscendo le domande sarà possibile fornire tempestivamente le risposte necessarie!
- Ahrefs: si tratta di uno strumento utilizzato nell’attività di analisi delle keyword solo di recente, grazie a un upgrade a pagamento. È molto utile perché fornisce dati per stabilire la competitività, la potenzialità e il rendimento delle keywords, ma anche sulle loro varianti.
- Google Search Console: strumento di Google che si connetta direttamente al sito da analizzare e che permette estrapolare informazioni sullo stato di salute di questo, sui link interni ed esterni (in entrata e in uscita) e sullo stato di indicizzazione del sito. Consente anche di scoprire molte informazioni sulle query di ricerca utilizzate per arrivare sul sito.
L’analisi delle keywords: i diversi tipi di parola chiave esistenti.
Nell’analisi delle parole chiave bisogna tenere a mente che ne esistono molti tipi differenti.
Per esempio, le keywords si distinguono in tre tipi, a seconda della loro composizione.
- Se è formata da una sola parola (“hotel”, “vitamine”, “integratori”, …) si parla di keyword di punta. Hanno un volume di ricerca molto elevato, ma sono estremamente vaghe, con tantissima concorrenza e difficili da convertire.
- Invece, se una keyword è composta da 2 o 3 termini (“hotel a Milano”, “vitamine per capelli”, “integratori per maternità”) si parla di una “Body Keyword”. Queste hanno meno concorrenza di quelle di punta, un volume di ricerca comunque interessante e sono più semplici da convertire.
- Per finire, nell’analisi delle keyword in base alla loro lunghezza esistono anche quelle a “coda lunga”. Queste sono vere e proprie frasi, composte da almeno 4 parole, e sono estremamente precise e specifiche. Per esempio, “hotel a Milano economico in centro”, oppure “assicurazione per studenti in viaggio economica”. Ovviamente, il volume della ricerca è molto minore, in questi casi, ma la competitività è assai ridotta e la possibilità di conversione molto alta.
Poi, le parole chiave si distinguono anche in base al loro intento, ovvero al desiderio che muove l’utente che le ricerca online.
Queste possono essere:
- D’informazione: l’utente cerca informazioni su uno specifico argomento, per esempio come utilizzare un prodotto o come ottenere un determinato risultato. Esempio: “Come lavare il cashmere”.
- Commerciali: sono ricerche mosse dal desiderio di incontrare uno specifico prodotto o servizio. Per esempio: “migliori scarpe da tennis” o “migliore app per editare foto”.
- Transazionali: l’utente è pronto a concludere un’azione, per esempio comprare un prodotto o servizio. Per esempio: “codice sconto per sito X” o “codice sconto abbonamento a servizio X”.
- Navigazionali: sono usate per arrivare su un sito specifico, per esempio cercando solamente il nome di un brand per arrivare sulla web ufficiale o cercando “nome brand + e-commerce” per raggiungere lo shop online.
- Locali: sono legate a una località specifica, per esempio: “medico oculista a Firenze”.
La scelta della keyword perfetta: quali fattori considerare.
Conoscere le tipologie di keyword è molto utile, nell’analisi delle parole chiave, ma non basta.
Esistono alcuni fattori da prendere in considerazione, che vengono forniti dai software elencati in precedenza.
Per prima cosa, bisogna tenere in considerazione il volume di ricerca.
Questo parametro fa riferimento al numero di volte in cui una determinata parola chiave viene cercata mensilmente nel motore di ricerca scelto, il più delle volte Google.
Il valore di questo paramento può oscillare molto, a seconda del tipo di keyword e anche della nicchia e del mercato di riferimento.
È anche importante considerare il CTR organico, ovvero il “click through rate”.
Questo fa riferimento all’efficacia della keyword in analisi e dipende da molti fattori, non solo dalla parola in sé.
La presenza di snippet, annunci a pagamento, annunci shopping e altri elementi “extra” sulla SERP tendono a ridurre questo valore, perché riducono la possibilità di avere click sui risultati organici, collocati sempre più in basso.
Il terzo valore da tenere a mente è la difficoltà di scalabilità. Competere con siti molto autorevoli è complesso, soprattutto per i siti web più recenti.
Per questo, se si sta effettuando un’analisi delle keyword per la SEO di un sito nuovo, o di un sito con pochi click, è buona prassi optare inizialmente per parole chiave con una concorrenza ridotta.
Man mano che l’autorevolezza del sito aumenta si potrà optare per parole chiave più competitive.
L’ultimo parametro che analizzeremo in questa guida all’analisi delle keyword per principianti è il CPC – ovvero il Costo per clic.
Anche se l’attività SEO posizionamento siti web non ha costi diretti, capire se la concorrenza spende soldi per posizionare contenuti paid su una determinata parola chiave è molto indicativo del valore di questa.
Se il suo valore commerciale è zero, non vale la pena investire tempo a creare contenuti e a ottimizzare un sito per questa.
Inoltre, a volte è possibile raggiungere un ROI ottimale con una keyword con basso volume di ricerca e un CPC elevato.
Per effettuare una buona analisi delle keyword, una delle attività più importanti nel marketing, è fondamentale conoscere quali tipi di parole chiave sono presenti online e l’intento di ricerca che nascondono, ma non solo.
L’uso di programmi per la SEO può semplificare enormemente il lavoro di ricerca, anche fornendo informazioni utili per determinare se vale la pena o meno investire tempo e risorse in una parola chiave.
Nell’analisi delle keyword, infatti, è fondamentale tenere a mente il volume di ricerca, il CTR organico, la difficoltà di scalabilità e il Costo per Click.
Questo, unito alle molte varianti a coda lunga e no, consente di scoprire, per esempio, a quali query mirare, la loro popolarità e difficoltà di ranking, permettendo la creazione di una strategia SEO e di inbound marketing capace di supportare la crescita del proprio sito e il raggiungimento degli obiettivi di business.
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